“Chiara” è l’ultimo film di Susanna Nicchiarelli interpretato da una bravissima Margherita Mazzucco. E’ la storia di Chiara di Assisi, per una volta al centro della scena, occupata solo “di lato” da Francesco, suo fratello e padre nella fede. Nonostante sia sottotitolato perché le protagoniste e i protagonisti parlano in volgare umbro, la storia è coinvolgente, intensa, semplice e nello stesso tempo altamente poetica. Chiara vuole seguire le orme di Francesco mettendo in pratica il vangelo in compagnia delle sue sorelle e di Madonna Povertà.

Chiara non ha intenzione di chiudersi tra le mura di un convento, vuole vivere come Francesco e i suoi compagni. Intende mantenere la familiarità con loro perché aiutano lei e le sorelle a leggere e interpretare il vangelo.  Ma fu una lotta durissima: per la gerarchia ecclesiastica non poteva esistere un ordine religioso femminile al di fuori della clausura. E non poteva nemmeno esistere un ordine di clausura che non potesse contare su proprietà che ne assicurassero il sostentamento. Chiara però stabilisce che alcune sorelle possano uscire dal monastero e servire i poveri e i bisognosi del territorio e ottiene il “privilegio della povertà”. Il film mette in luce la forza e la tenacia di Chiara, i suoi miracoli, il legame profondo e paritario con le donne che decisero di unirsi a lei e che la consideravano una santa, l’amicizia con Francesco e i suoi compagni.  Si raccontano anche i suoi miracoli (testimoniati dalle compagne al processo di beatificazione) ma anche la sua umile semplicità.  

Ho portato una seconda liceo a vedere questo film proiettato gratuitamente per le scuole al cinema Astra. A dire il vero le ragazze non sono riuscite ad apprezzare fino in fondo la bellezza del film: hanno detto di non essere riuscite a seguire le scene leggendo i sottotitoli. E non hanno sempre compreso la poesia di alcuni “stacchi” musicali, a mio parere, efficacissimi.

Ma è bastato poco, la settimana dopo, in classe, per ricostruire la storia di Chiara e a dar vita a un confronto vivace sulla sua identità e sulle sue scelte. In fondo, come ha detto la regista prima della proiezione, la storia di Chiara è la storia di tutte le donne che hanno lottato per essere se stesse e cambiare in meglio la realtà.

Il film è dedicato a Chiara Frugoni, storica e specialista di Medioevo - scomparsa l'anno scorso - profonda conoscitrice della vicenda di Chiara e Francesco. Per chi volesse prepararsi alla visione del film o approfondire, dopo averlo visto, consiglio la lettura del testo Storia di Chiara e Francesco, Einaudi - 2017, scritto appunto da Chiara Frugoni.