La novità è che il MIUR e la CEI hanno firmato l’intesa necessaria per procedere sulla strada del Concorso per Idr. Ciò che invece è non è nuovo è l’insieme dei nodi ancora da sciogliere riguardanti il concorso. Ma andiamo con ordine. Dai giornali abbiamo saputo che, con grande soddisfazione del MIUR e della CEI, il 14 dicembre è stata firmata l’intesa di cui sopra. Il testo non è stato reso noto ma dai rispettivi comunicati sembra che siano stati fissati paletti molto generali: potranno partecipare

 

coloro che saranno in possesso dell’idoneità rilasciata nei novanta giorni antecedenti la data di presentazione della domanda di concorso e, a chi avrà almeno 36 mesi di servizio anche non consecutivi, sarà riservato il 50% dei posti disponibili.

Dal nostro collega Federico Ghillani abbiamo invece saputo che nessun sindacato è soddisfatto di come stanno andando le cose. Oltre che dalla comunicazione ricevuta da Ghillani, l’insoddisfazione e anche l’indignazione sono emersi da parte del sindacato SNADIR che ha indetto un’assemblea nazional degli IdR nei giorni scorsi.

Il presidente nazionale Orazio Ruscica ha affermato che la legge 159/2019 (che ha convertito il precedente decreto 126/2019) prevede una procedura concorsuale straordinaria per tutti i precari della scuola ad eccezione degli IdR per i quali di fatto è previsto un concorso ordinario. Queta diversità di trattamento è stata definita “indecente” e tutti i sindacati propongono invece di procedere a un concorso per titoli e servizi (o con prova orale non selettiva) per coloro che hanno almeno 36 mesi di servizio.

Ora i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con il MIUR nella speranza che la stesura del bando recepisca le loro proposte.

Nel frattempo, la strategia sindacale sembra essere quella di

  • posticipare il più possibile la data del concorso in modo che la graduatoria del 2004 possa avviarsi verso l’esaurimento
  • insistere perché si approvi una procedura concorsuale straordinaria per chi ha i 36 mesi di servizio
  • si passi dal limite del 70% al 90% dei posti disponibili per il ruolo

Durante l’assemblea si è parlato anche di Didattica Digitale Integrata e di Educazione Civica. Su questo secondo tema non mi è parso che siano uscite idee molto chiare. Infatti, si continua a dire che l’IRC partecipa a pieno titolo al curricolo di questa nuova disciplina ignorando tutti i problemi che in realtà ci sono a partire dal fatto che la legge 107/2015 non prevede IdR nell’organico dell’autonomia mentre la legge sull’Educazione Civica afferma che si devono utilizzare le risorse dell’organico dell’autonomia.  L’altro problema sta nel fatto che le ore che noi eventualmente svolgiamo come Educazione Civica coinvolgono ovviamente solo chi si avvale dell’IRC quindi non si capisce come possiamo rientrare nel conteggio delle 33 ore annuali.

Io penso che se non si avrà il coraggio di affrontare in radice il tema dell’insegnamento religioso nella scuola, continueremo a sprecare molte energie per cucire toppe su toppe in un tessuto che ormai non le regge più perché è troppo liso. Comunque...care colleghe e cari colleghi...BUON NATALE!